RETE ITALIANA ADHD
 
RITA Studio

Scuola e Università

Le difficoltà incontrate a scuola e all’ univeristà rappresentato uno dei più frequenti motivi di richiesta di aiuto e consulenza per ADHD in età giovane-adulta.
Per chi ha avuto la diagnosi in età infantile i problemi a scuola sono stati probabilmente una costante. I dati di alcuni studi e l’esperienza ci dimostrano che le persone che hanno ricevuto la diagnosi di ADHD in età infantile hanno (in media) risultati peggiori in ambito scolastico o accademico rispetto quelli che ricevono la diagnosi da adultə.
Ci possono essere diversi fattori che spiegano questo risultato:
chi ottiene la diagnosi in età adulta potrebbe avere delle difficoltà più lievi relative all’ADHD;
potrebbe avere avuto un ottimo supporto da famiglia e/o insegnanti;
un livello alto di intelligenza potrebbe aver favorito l’instaurarsi di meccanismi compensativi tali da “mascherare” alcuni sintomi.
È utile sottolineare subito che questi fattori non rendono conto della difficoltà che spesso incontrano le persone con ADHD sin dall’età infantile e della fatica che comporta sperimentare e mettere in pratica i meccanismi compensativi. Inoltre più si va avanti nella vita, addentrandosi nell’età adulta, più diminuisce l’aiuto proveniente dall’esterno, mentre cresce il carico di responsabilità, di lavoro, la richiesta di essere capace di organizzare la propria vita e di farlo in maniera autonoma. Perciò possiamo dire che in alcuni casi più che essere meno grave in senso assoluto, l’ADHD risulta più disabilitante dall’adolescenza in poi. Infatti i periodi in cui è più probabile che emergano le compromissioni relative all’ADHD sono il passaggio dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore o il passaggio dalla scuola superiore all’università.
Sono molte le caratteristiche dell’ADHD che possono causare difficoltà a scuola e all’ univeristà e vanno ben oltre la difficoltà di mantenere l’attenzione a lungo su una lezione o la difficoltà nel riuscire a stare sedutə per tutto il tempo della lezione stessa.

Di seguito si fornisce un elenco di possibili difficoltà. Ciascuna di esse meriterebbe un approfondimento e ciascuna di esse è conseguenza di difficoltà in una o più funzioni esecutive. Va specificato che i punti evidenziati in seguito non costituiscono in alcun modo criteri diagnostici pertanto non è necessario che siano presenti tutti contemporaneamente perché si possa parlare di ADHD:

  • Non rispettare le scadenze per la consegna dei compiti o dimenticare di farli. Non riuscire a fare le cose a meno che non si abbia una scadenza precisa e immediata.
  • Non riuscire a mentenere l’attenzione e tenere a mente informazioni necessarie, fare le cose in maniera poco precisa o incompleta. Essere continuamente distrattə dai propri pensieri. Ciò può manifestarsi anche con la sensazione di leggere in maniera passiva e con la difficoltà a ricordare ciò che si è appena letto o nella comprensione del testo, avendo dunque bisogno di rileggere lo stesso passaggio più volte.
  • Non riuscire a trovare la motivazione o l’energia per mettersi a fare le cose
  • Non riuscire a fare calcoli a mente o a rispettare i passaggi delle operazioni matematiche
  • Difficoltà ad organizzare le idee e riuscire ad esprimerle mentre si parla o si scrive
  • Provare avversione per lo studio e per lo sforzo mentale in generale
  • Non riuscire a lavorare per una ricompensa lontana nel tempo
  • Non riuscire a fare le cose senza l’aiuto o la spinta di altre persone
  • Non riuscire a resistere dal mettersi a fare qualcosa di più gratificante di ciò che si dovrebbe fare.
  • Essere troppo impaziente
  • Non riuscire a trattenere le reazioni ad eventi spiacevoli e frustranti
  • Non riuscire a tollerare le correzioni e le punizioni
  • Fare commenti su compagnə e colleghə in maniera impulsiva tanto da sembrare eccessivamente duro o spiacevole.

Apprendimento

È innegabile che attualmente due delle principali attività su cui si basa l’apprendimento sono la lettura e la scrittura.

La comprensione di un testo lungo o complesso richiede la capacità di tenere a mente le idee principali o le informazioni presenti nel testo (In ciascuna parte di esso e nel suo insieme) e di aggiornare continuamente la comprensione dei collegamenti tra queste parti. In tal modo si costruisce una rappresentazione mentale aggiornata delle informazioni contenute. Le difficoltà nella memoria di lavoro relative all’ADHD possono rendere molto difficoltose queste attività anche in assenza di difficoltà specifiche nell’identificare e decodificare le parole scritte come nella Dislessia.
La scrittura è un lavoro anche più complesso della lettura e richiede il reclutamento di più funzioni. Scrivere significa generare i contenuti e tenere a mente l’obiettivo (il messaggio da comunicare), tradurre le idee in testo, trascrivere il testo e infine, ricontrollarlo.

Riassumendo l’ADHD può generare difficoltà nell’apprendimento anche in assenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento e in una discreta percentuale di casi uno o più DSA può coesistere con l’ADHD.

Ultima modifica: 07/09/2022, di Admin

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