RETE ITALIANA ADHD
 
RITA Studio

PERCORSI DI DIAGNOSI E CURA

Questa pagina è dedicata a tutte quelle persone che desiderano approfondire il tema dei percorsi di diagnosi e cura per l’ADHD in Età Adulta, ed è così suddivisa:

  1. La Valutazione Diagnostica
  2. Percorsi di Diagnosi e Cura
    1. Non ho mai ricevuto una diagnosi
    2. Ho già ricevuto una diagnosi

La Valutazione Diagnostica

La diagnosi, nelle persone adulte, è multidisciplinare ed è effettuata da psichiatrə e/o psicologə espertə in ADHD dell’Età Adulta e non può prescindere da una valutazione psicopatologica complessiva. Ciò significa che lo svolgimento di questa valutazione può avvenire in tempi e modalità differenti da persona a persona. Nel percorso diagnostico è indispensabile che vengano effettuate:

  • Una valutazione psicopatologica complessiva nell’ambito di una visita psichiatrica e/o di una valutazione psicodiagnostica. Si effettua al fine di comprendere aspetti più generali e imprescindibili come la personalità, il temperamento e le caratteristiche individuali. E’ inoltre indispensabile valutare l’eventuale presenza di disturbi concomitanti (ad es. ansia, disturbi dell’umore etc.). La visita psichiatrica è sempre indicata nel caso in cui sia necessario valutare il trattamento specifico dei sintomi ADHD.
  • Una valutazione specifica con strumenti diagnostici specialistici, utilizzati da specialistə espertə in ADHD dell’età adulta: ovvero questionari e interviste diagnostiche mirate a indagare la sintomatologia ADHD e l’impatto di questa sulla vita quotidiana della persona. Nelle persone adulte è preferibile (e certe volte indispensabile) che sia presente un caregiver che possa riportare informazioni circa l’età evolutiva e, nei casi in cui sia stata svolta una valutazione neuropsichiatrica o psicodiagnostica durante l’infanzia, sarebbe opportuno che questa venga visionata dallə specialista. In alcuni casi può essere utile la visione di note e pagelle risalenti alle scuole elementari e/o medie.

Occorre specificare che quello sopra riportato è il modello clinico ideale. Nella realtà i percorsi diagnostici possono essere vari in quanto il sospetto clinico di ADHD può sorgere anche nell’ambito di percorsi di cura già avviati (ad esempio durante una psicoterapia o durante il trattamento farmacologico di un altro disturbo).

Percorsi di Diagnosi e Cura

Abbiamo scelto di proporre alcuni percorsi virtuali, sulla base dei quesiti che ci vengono spesso posti. Facendo degli esempi, possiamo immaginare di suddividerli in “Non ho una diagnosi” e “Ho già una diagnosi”.

Non ho una diagnosi

Nel caso in cui non si sia mai ricevuta, nell’arco della vita, una diagnosi di ADHD, gli step da seguire sono quelli sopra riportati. Nel concreto ciò può avvenire in diversi modi:

  • Sistema Sanitario Nazionale: negli ultimi anni si è assistito a un incremento del numero dei servizi pubblici dedicati alla diagnosi e alla cura dell’ADHD in Età Adulta nell’ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale delle varie Aziende Sanitarie italiane. Puoi visionare in questa pagina quali sono e come accedervi, con modalità e tempistiche differenti.
    In questo caso il percorso può talvolta risultare più lungo e con tempi attesa maggiori rispetto al privato ma ha un costo decisamente inferiore.
  • Privatamente: contattando ad esempio lə specialistə presenti nella pagina dedicata a specialistə in Psichiatria, Psicodiagnostica e Psicoterapia . I percorsi svolti in ambito privato offrono solitamente tempi di attesa inferiori e la possibilità di scegliere lə specialista. Di contro hanno dei costi, non avvenendo nell’ambito del SSN, che variano in base allə specialista.

Ho già una diagnosi

Nel caso in cui si sia già ricevuta una diagnosi, è opportuno rispondere alle domande Quando? e Come?

  • In età evolutiva, ovvero entro i 18 anni:
    • Se si è seguitə da unə Neuropsichiatra dell’Età Infantile e dell’Adolescenza (NPI), è spesso indicato effettuare un percorso di transizione ai servizi dell’Età Adulta affinché venga garantita la continuità delle cure. E’ consigliabile fare riferimento al proprio NPI.
    • Se si è ricevuta una diagnosi nell’ambito di valutazioni psicodiagnostiche che non hanno fatto seguito a un percorso terapeutico (ad es. per mancanza di indicazione al trattamento in età infantile o per preferenza dei genitori), ci si può rivolgere a specialistə del SSN o Privati.
      In entrambi i casi, al compimento dei 18 anni, le linee guida indicano l’utilità di una ri-valutazione specialistica dell’ADHD e del suo impatto sul funzionamento, poiché l’ingresso nell’età giovane adulta consiste spesso in un aumento delle richieste ambientali, nonché l’inizio di percorsi universitari o lavorativi che potrebbero esacerbare difficoltà pre-esistenti ma rimaste sotto soglia fino a questo momento.
  • In età adulta, ovvero dopo i 18 anni:
    • Nel caso in cui si sia ricevuta una diagnosi di ADHD persistente in Età Adulta è opportuno svolgere una visita psichiatrica al fine di valutare se vi è indicazione a intraprendere un trattamento farmacologico e se vi sono altri sintomi meritevoli di approfondimento o terapie.

Ultima modifica: 15/09/2022, di Admin

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