RETE ITALIANA ADHD
 
RITA Studio

COACHING

Il coaching è una componente essenziale del trattamento dell’ADHD nelle persone adulte, dal momento che si tratta di una condizione clinica che implica difficoltà specifiche nelle funzioni esecutive (vi ricordate di loro?) e nella regolazione emotiva (e di lei?) che hanno un impatto considerevole nella vita quotidiana in una società che è pensata da e per persone neurotipiche (semplicemente perché sono la maggioranza, non perché sono cattivə).

Il coaching (come evoca il nome stesso) è una sorta di “allenamento” che fornisce alla persona un supporto pratico nella gestione del proprio ADHD, lavorando alla co-costruzione di strategie efficaci per la pianificazione, l’organizzazione e il raggiungimento degli obiettivi nelle diverse aree di vita.

L’obiettivo del coach è quindi quello di aiutare la persona a riconoscere e conoscere il proprio funzionamento e, tenendo conto delle risorse già presenti e delle strategie che la persona ha già (inconsapevolmente) messo in piedi per far fronte alle richieste dell’ambiente, a costruire strategie efficaci per portare avanti i propri obiettivi di vita.

Non si tratta quindi di un intervento strutturato e manualizzato che viene calato dall’alto e insegnato ma di un lavoro che fa utilizzo di protocolli standardizzati e validati che vengono però condivisi, discussi e pensati assieme e di conseguenza adattati alla persona, nel rispetto delle sue caratteristiche e naturali inclinazioni.

Tenendo a mente quanto detto sulla personalizzazione dell’intervento, ci sono però una serie di punti fondamentali che il coaching prevede (Kooij, 2012):

  • Pianificazione e strutturazione di un’agenda
    individuare il dispositivo più adatto alla persona e strutturarne l’utilizzo è il primo essenziale step negli interventi di coaching perché – facilitando la gestione degli appuntamenti, degli impegni e dei compiti – consente di rendere il trattamento sostenibile per la persona e dunque efficace!
  • Gestione degli obiettivi e dei task
    imparare a scomporre gli obiettivi complessi in task più semplici permette di dare salienza alle diverse attività, prioritizzando ciò che è più urgente e pianificando in modo realistico e sostenibile (con l’aiuto dell’agenda di cui sopra!) lo svolgimento dei diversi step per raggiungere gli obiettivi
  • Gestione del tempo
    riconoscere le proprie difficoltà nella gestione del tempo ed elaborare dei modi per gestirle consente alla persona di non incorrere nella percezione di inefficacia soggettiva che rischia di portare a un’inevitabile frustrazione che potrebbe ripercuotersi sullo stesso percorso di cura
  • Gestione della distraibilità
    conoscere quali condizioni ambientali e quali stimoli esterni e interni fungono da disturbatori o da facilitatori della concentrazione per la persona, consente di creare le condizioni ideali per portare a termine i diversi compiti in modo ottimale
  • Gestione dell’ipersensibilità sensoriale
    come per la distraibilità, la conoscenza degli stimoli sensoriali più impattanti sul proprio benessere aiuta la persona a creare un ambiente ottimale e a proteggersi dal sovraccarico di stimoli che rischia di condurre al meltdown

Il coaching è un intervento che può essere condotto separatamente oppure può essere integrato all’interno di un percorso di psicoterapia: è una valutazione delicata che tiene conto di numerosi fattori ed è importante discutere con lə propriə psichiatra quale potrebbe essere la soluzione più adatta!

BIBLIOGRAFIA

Kooij, J. S. (2012). Adult ADHD: Diagnostic assessment and treatment. Springer Science & Business Media.

Ultima modifica: 10/09/2022, di Dr.ssa Sara Beomonte Zobel

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