RETE ITALIANA ADHD
 
”L’ADHD definisce come ‘patologici’ e medicalizza dei comportamenti normali”

”L’ADHD definisce come ‘patologici’ e medicalizza dei comportamenti normali”

Premessa necessaria: i sintomi di ADHD sono presenti, in misura variabile, in tutta la popolazione generale (quindi “non ADHD”) così come i sintomi “ansia”, “tristezza”, “labilità emotiva”, etc. Avere dei sintomi tuttavia non è sufficiente a definire e diagnosticare un disturbo. L’ansia non la sperimenta solo chi soffre di un vero e proprio disturbo d’ansia, così come l’inattenzione non viene sperimentata solo da chi ha l’ADHD.
Lasciamo da parte il concetto statistico di “normalità” che viene spesso condensato, nell’uso comune, a quello di “sano” o “giusto” e andiamo a vedere quali sono i “comportamenti normali” e “situazioni normali” che si associano significativamente, anche se in misura variabile, all’ADHD:

– maggiore incidenza di problemi di salute (ad es. Ipertensione, obesità etc.)
– maggiore incidenza di utilizzo di sostanze (dalle sigarette a tutti gli stupefacenti)
– maggiore incidenza di altri disturbi psichiatrici
– difficoltà nell’apprendimento e nello studio
– difficoltà a mantenere un lavoro
– peggiore qualità di vita, bassa autostima
– maggiore incidenza di incidenti
– maggiore incidenza di comportamenti illegali e di problemi con la legge
– gravidanze indesiderate
– mortalità più precoce
Potremmo andare avanti, ma vi invitiamo a visitare le pagine del sito dedicate all’argomento.

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